E' da un pò che non pubblico un case study su una mia campagna.
Cominciamo da qualche numero (i numeri non mentono mai):
2.279 € investiti - 33.836 € incassati (ritorno 14X)
74 € investiti - 1.491 € incassati (ritorno 20X)
63 € investiti - 2.432 € incassati (ritorno 38X)
84 € investiti - 4868 € incassati (ritorno 55X)
... e così via.
Media:
18.190 € investiti - 60.222 € incassati (ritorno 3,31X)
Questi sono i risultati dei primi 6 mesi.
Le vendite sono relative a dei videocorsi e ad un abbonamento ad una piattaforma online, quindi non ci sono altri costi se non quelli delle piattaforme utilizzate (circa 90 € al mese totali).
Ho separato i risultati, ordinandoli per ROAS (ritorno sull'investimento pubblicitario) e pubblicando i subtotali dei "top 5".
Perché l'ho fatto?
Due motivi:
1) Evidenziare la differenza enorme di rendimento tra una campagna iper ottimizzata (ritorno 55X) e una massiva (ritorno 14X)
2) Allo stesso modo, vedere come la campagna iper ottimizzata, per quanto strepitosa dal punto di vista del ROAS, abbia una incidenza % marginale rispetto al totale del fatturato.
Ci tornerò più avanti.
Si tratta di una campagna marketing sviluppata in tre fasi:
PRIMA FASE: Intercettazione della domanda consapevole.
Abbiamo creato un sito, lavorato sommariamente (non è il mio lavoro) sulla SEO (più che altro per avere un buon punteggio su Adwords), studiato e inserito call to action molto specifiche ovunque e creato una campagna Adwords atta a intercettare utenti perfettamente in target, con annunci MOLTO specifici atti a evitare il più possibile click da clienti fuori target.
Questa fase è durata un mese e mezzo, tempo necessario per portare un minimo di traffico al sito.
L'investimento complessivo è stato di 1.000 €.
SECONDA FASE: Awareness su Facebook.
Bene, ho testato il pubblico e il prodotto e visto che funziona. E ho qualche dato da analizzare...
Passo così alla seconda fase: stimolare nuova domanda tramite campagne di awareness su Facebook.
Le campagne sono state con obiettivo:
- interazione
- visualizzazione dei video
- click al sito web, con destinazione content puro (no landing, no ecommerce).
In questa fase, dopo pochi giorni, abbiamo iniziato a avere utenti che:
- spontaneamente chiedevano informazioni su eventuali corsi di formazione / infoprodotti / consulenze e poi acquistavano
- si iscrivevano alla newsletter (un semplice form nella colonna destra del sito, niente lead magnet, niente 3 video gratuiti, niente) e, dopo un paio di newsletter di contenuto con una semplice call to action finale, acquistavano
- visitavano il sito e acquistavano i corsi e gli abbonamenti in vendita
La cosa più interessante è stato proprio ottenere numerose conversioni anche senza NESSUNA azione mirata alla vendita da parte mia: nessuna landing, nessun retargeting, nessuna campagna a conversione.
TERZA FASE: Vendita
Mesi 5 e 6: si fa sul serio e si ottimizzano dati, numeri, pubblico, e funnel.
Preparo campagne a traffico e conversione abbastanza banali:
- remarketing su chi ha visitato le landing (con varie frequenze)
- remarketing sulle azioni registrate dal pixel (aggiunta al carrello, inizio di acquisto etc etc)
- remarketing su chi ha visto i video con i pitch di vendita (ma non il content puro, non ancora)
- lead generation con Lead Ads, integrazione con Zapier e Activecampaign
- retargeting sui contatti della lead generation
- campagne a conversione sui fan
- campagne a conversione su Lookalike 1% degli acquirenti
- campagne a conversione su Lookalike 1% dei fan
- campagne a conversione su Lookalike 1% del traffico al sito web
- campagne email marketing miste con content e call to action finale "compra..."
Risultati? ROAS quintuplicato rispetto alle fasi 2 e 3.
PROSSIMI STEP: scalare ulteriormente e testare nuove audiences prima di saturare completamente l'attuale.
Il caso studio in sé è abbastanza banale, ma mi sono portato a casa tre lezioni importanti:
1) Non sarei MAI riuscito a ottenere i risultati degli ultimi due mesi senza prima testare, analizzare, raccogliere dati.
Grande merito quindi va anche al cliente, che ha avuto la PAZIENZA di aspettare prima di vedere numeri veri.
E il coraggio di investire un discreto budget: la verità è che non si possono raccogliere dati significativi investendo 3 euro al giorno, a meno che non si voglia aspettare un anno.
I tempi delle pubblicità a 3 € al giorno ormai sono finiti da un pezzo...
2) Le ottimizzazioni, gli obiettivi delle campagne, l'ottimizzazione dei funnel, i tecnicismi, vengono DOPO.
Prima c'è il testing del prodotto, del pubblico, lo studio della comunicazione, lo studio del brand.
Un funnel ben strutturato o una campagna tecnicamente perfetta possono farvi passare da un ROAS di 1,5X a uno di 5X.
Ma se il vostro ROAS era 0 o negativo, non avete un problema con le campagne, con il pixel, con il funnel: avete un problema con il prodotto che vendete.
3) Il prodotto che vendete: non investite UN EURO se prima non ne avete uno.
L'awareness fine a se stessa non ripaga: testato e ripetuto mille volte.
Non vi da dati, quantomeno non quelli che contano.
Potete capire quanto vi costa un follower, ma non quanto vi costa un acquirente.
Potete immaginare / sperare / credere che un fan ogni 100, ogni 1000, ogni 10.000 poi comprerà qualcosa da voi.
Ma è come giocare alla lotteria, anzi alla roulette russa.
Se non avessi avuto il prodotto da vendere pronto dal giorno 0, non avrei potuto capire cosa funzionava e cosa no nelle fasi uno e due: di conseguenza non avrei potuto ottimizzare alcunché nella fase tre.
Le "medie di mercato" non esistono, le statistiche non esistono: esistono i test e i numeri che contano: costo per acquirente, ROAS, ROI.
Tutte le altre guardatele dopo, per rifinire.
Non prima, per darvi speranza.
Un fan potrebbe costarvi 0,05 € ma un acquirente 500 €.
E poi sarebbero dolori...
Â
50% Complete
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua.